Al CineTeatro A. Camilleri di Troina, nuovo appuntamento, giovedì 18 gennaio, con il Cineclub 23/24. Ad essere proiettato in due battute, alle ore 18:00 e alle ore 21:00, sarà “Pranzo di ferragosto” di Gianni Di Gregorio.
Fino alla prima metà del Novecento, a 50 anni di età si era già vecchi. Da allora è passato poco più di mezzo secolo, e con l’aumento dell’aspettativa di vita oggi i cinquantenni e i sessantenni, i cosiddetti giovani anziani o, per usare un eufemismo, i “diversamente giovani”, devono farsi carico dei genitori di 80 anni ed oltre. Non sempre ce la fanno. Questo spiega la comparsa negli ultimi anni di tre strutture residenziali per anziani in un piccolo paese che vede la sua popolazione diminuire ed invecchiare.
Nel film si racconta di Gianni, un uomo non sposato tra i 50 e i 60 anni di età, che vive con la madre ultraottantenne, una nobildonna decaduta dal carattere un po’ particolare. Gianni è figlio unico di madre vedova. Le precarie condizioni economiche in cui si ritrova non gli consentono di ricoverare la madre in una struttura residenziale. Tutti i giorni dell’anno vive con l’anziana madre in un modesto appartamento in un quartiere popolare di Roma. Anche a ferragosto, quando tutti vanno in vacanza, dopo aver sistemato alla bella e meglio gli anziani in qualche posto. Non solo con l’anziana madre passerà il ferragosto. Ci sono altre tre anziane di cui, per una serie di singolari circostanze, si deve occupare a ferragosto. Due di queste sono parenti strette dell’amministratore di condominio, madre e zia. Gianni è molto indietro nel pagamento delle spese condominiali. L’amministratore di condominio propone a Gianni la cancellazione debiti e persino l’offerta di denaro, a patto che a ferragosto si prenda cura delle sue parenti anziane. Considerate le sue condizioni economiche, a Gianni non resta che accettare. Anche il suo medico ha un problema simile a quello dell’amministratore di condominio: la badante rumena è andata via per le ferie e la sua mamma rimane sola per molto tempo. Chiede a Gianni se può occuparsi della sua anziana madre sola. Con il suo lavoro da medico, e i turni di notte all’ospedale, lui non può occuparsene. Neppure al medico Gianni può dire di no. Se la dovrà vedere per alcuni giorni con quattro signore anziane ultraottantenni dai caratteri particolari.
Silvano Privitera