Questi i 10 medici provenienti dai paesi europei ed extraeuropei idonei per incarichi negli ospedali dell’Asp di Enna con contratto a tempo determinato: Amatino Matias Federica (medicina trasfusionale), Cruz Macias Jannine Cecilia (ginecologia e ostetricia), Vergara Laura Maria (chirurgia generale), Zambudio Barbara, Jesica Calabrese, Cardone Federico (tutti e tre di diverse discipline tra le quali la cardiologia), Robol Ariel Alejandro (ortopedia e traumatologia), Chulibert Serenela, Pereyra Alejandra Romina (tutte e due di medicina generale) e Alzamora Ramos Benjamin (medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza). Vergara ha firmato il contratto con il nuovo direttore generale dell’Asp di Enna, Mario Zappia, ed ha già preso servizio all’ospedale Basilotta di Nicosia. A momento, con Vergara, sono 4 i medici provenienti da paesi dell’America latina che lavorano all’ospedale nicosiano. Gli altri tre medici sono Adrian Gonzales (cubano) dall’1 dicembre 2023 al pronto soccorso, Francisco Crivelli (argentino) dall’1 dicembre 2023 in chirurgia, Sonia Matos (cubana) dall’1 gennaio 2024 in pediatria.
Gli altri 9 medici arriveranno all’ASP di Enna nei prossimi mesi. All’ospedale Basilotta di Nicosia ne aspettano molti a sentire Fabio Bruno e Graziano Li Volsi del Movimento per la difesa dei territori (associazione aderente al Forum Aree Interne), che da tempo è impegnato a contrastare il ridimensionamento dell’ospedale di Nicosia per mancanza di medici: “Di questi 9 medici, 7 dovrebbero essere assunti al Basilotta, di cui 2 entro il mese di febbraio, 1 al Branciforte di Leonforte e 1 all’Umberto I di Enna”. A marzo dovrebbero arrivare all’ospedale di Nicosia il chirurgo Fasano Marcelo e la ginecologa Rodriguez Turi Micaela, che avevano partecipato al bando precedente a quello con il quale sono selezionati i suddetti 10 medici. La carenza di medici mette a rischio la sopravvivenza degli ospedali delle aree interne. Tra gli obiettivi dell’Area Interna di Troina, in cui ricadono gli ospedali di Leonforte e Nicosia, c’è il potenziamento dei servizi di cittadinanza, come gli ospedali, per contrastare ed invertire la tendenza allo spopolamento e al declino economico di quest’area interna, la cui popolazione è diminuita di 12.468 abitanti dai 94.850 del 2001 agli 82.382 del 2021. Colmare queste carenze ricorrendo a medici extraeuropei si sta rivelando una buona soluzione. “A due mesi dalle prime assunzioni il bilancio è molto positivo, i nuovi medici sono apprezzati da pazienti e colleghi e alcuni reparti hanno iniziato a respirare”, dicono Bruno e Li Volsi.
Silvano Privitera