TROINA. Il sindaco Alfio Giachino annuncia che ricorrerà a forme di protesta pacifica, tra cui lo sciopero della fame, se non otterrà risposte alla sua richiesta di informazioni su quella poca acqua che ancora c’è nell’invaso dell’Ancipa. Queste informazioni il sindaco Giachino le ha chieste, con la prima lettera del 18 novembre, a diverse autorità: dirigente del DRP preposto al Commissario Delegato, Cabina di Regia per l’emergenza idrica, Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, ATI di Enna, AcquaEnna, Siciliacque e Prefetto di Enna. A distanza di una settimana, Giachino non ha ancora ricevuto alcuna risposta. In particolare chiedeva di sapere quanta acqua veniva prelevata dall’invaso dell’Ancipa e come veniva ripartita tra i vari comuni. Voleva sapere inoltre se nei comuni nei quali si stava procedendo ad attivare altre fonti di approvvigionamento di acqua, vecchi pozzi e nuovi pozzi da scavare. Non erano semplici curiosità, queste del sindaco di Troina. All’attivazioni di queste fonti di approvvigionamento è legata la fornitura di acqua a Troina e agli atri 4 comuni (Cerami, Gagliano, Nicosia e Sperlinga) che dipendono esclusivamente dall’Ancipa. Dal 15 novembre, l’acqua dell’Ancipa avrebbe dovuto essere riservata a questi 5 comuni. Ma non è stato così perché si continuò a mandare dall’Ancipa a quei comuni che hanno altre fonti di approvvigionamento. “A questa mia lettera del 18 novembre non ha ancora risposto nessuna delle autorità alle quali è stata inviata”, lamenta Giachino. Con la seconda lettera del 25 novembre, torna a chiedere le stesse cose, nella speranza che questa volta gli rispondano. Nel sottolineare la drammaticità della situazione che stanno vivendo le popolazioni di questi cinque comuni Ancipadipendenti, costretti a turni settimanali nell’erogazione di acqua per usi domestici e civili, Giachino a tutte le autorità coinvolte un incontro tecnico urgente per affrontare la crisi di questi cinque comuni. C’è preoccupazione per quello che potrà succedere, se le poche risorse idriche che ancora ci sono dovessero finire fra non molto.
Silvano Privitera