Nella serata di venerdì 29 Novembre 2024 l’amministrazione comunale ha continuato sulla linea di apertura e comunicazione mantenuta lungo il corso di tutta la crisi idrica che sta attanagliando il territorio della Sicilia centrale e che sta mettendo in ginocchio le popolazioni dei comuni dipendenti dall’invaso della diga Ancipa. L’incontro è iniziato con l’intervento del consigliere comunale Salvatore Leanza che ha anzitutto rassicurato i cittadini sull’effettiva chiusura dell’acquedotto “Ancipa basso” che rifornisce i comuni di Caltanissetta e San Cataldo della preziosissima risorsa; le rimostranze da parte dei rappresentanti dei comuni sopra menzionati non sono tardate ad arrivare. I comuni della provincia nissena non sono ancora riusciti a ottenere la provvigione di acqua dall’acquedotto Blufi, sito nel Parco delle Madonie; quest’ultimo invaso ha perdite, nel sistema di condotti e tubature di cui si compone, stimate in circa 50 litri al secondo, dato semplicemente desolante; gli operai di SiciliAcque sono al momento al lavoro per risolvere il problema ma nel frattempo i cittadini dipendenti da questo invaso vedono erogarsi l’acqua una volta ogni sei giorni e fino all’effettiva chiusura dell’acquedotto Ancipa basso, avvenuta nella serata di giovedì 28 Novembre, la risorsa idrica di cui i cittadini nisseni hanno fatto uso veniva proprio da lì. Ciò che riempie tutti di sdegno e che ha indotto i sindaci dei comuni di Troina, Nicosia, Sperlinga, Cerami e Gagliano e il deputato regionale Fabio Venezia all’azione senza precedenti di occupare la sede della Protezione Civile regionale è proprio il fatto che l’acqua sia stata sottratta dall’invaso dell’Ancipa anche dopo il 15 Novembre, data in cui era stata fissata la chiusura definitiva dell’acquedotto Ancipa basso. L’onorevole Venezia è intervenuto alla riunione coi cittadini al CineTeatro Camilleri e ha speso parole profonde, gravi, che hanno espresso lo sdegno di chi, nonostante si batta ogni giorno per far sì che i cittadini che lo hanno votato possano godere di un bene fondamentale qual è l’acqua, ha dovuto anche sopportare parole profondamente irrispettose e insensibili verso la situazione in cui versano decine di migliaia di cittadini siciliani. L’onorevole Venezia ha dunque fatto luce sulla situazione, dichiarando l’intenzione di perpetrare azioni di protesta anche più probanti qualora necessarie e arrivando a modificare la definizione in precedenza da egli stesso offerta della gestione della crisi idrica regionale; ha voluto infatti definirla una gestione “criminale”, non semplicemente “fallimentare”. Certamente una definizione calzante alla luce delle offese profuse dal capo della Protezione Civile regionale Cocina, accompagnate addirittura dal suggerimento all’onorevole Venezia di rassegnare le sue dimissioni dalla carica di deputato regionale.
L’incontro con la cittadinanza si è concluso con l’intervento del sindaco Alfio Giachino, il quale aveva appena concluso una riunione con la Cabina di Regia, di cui tra l’altro era venuto a conoscenza solo grazie allo zelo dei collaboratori dell’amministrazione comunale; la suddetta riunione è stata infatti imbastita nel giro di poche ore e l’obiettivo dichiarato dei rappresentanti dei comuni di San Cataldo e di Caltanissetta era ottenere l’immediata riapertura dell’acquedotto Ancipa Basso per avere accesso a svariate migliaia di metri cubi d’acqua. Il sindaco ha dichiarato di aver approcciato la riunione con serenità nonostante le premesse e i toni aspri utilizzati all’interno della stessa. La posizione assunta è stata irremovibile e il sindaco invoca la partecipazione della cittadinanza tutta a dimostrarne il carattere risoluto con una manifestazione senza precedenti: l’occupazione del potabilizzatore dell’acquedotto Ancipa basso. L’amministrazione comunale e i cittadini sono invitati a dimostrare che sono disposti a lottare (pacificamente) per difendere il diritto ad un bene così prezioso, che hanno condiviso per decenni ma di cui verranno privati a breve, causa una sua gestione sciagurata.
Francesco Lanuzza