Karate, rappresentative regionali: Pacino porta a casa la medaglia d’argento

Eccellente risultato per Gianmarco Pacino nel campionato italiano a rappresentative regionali. Il karateka troinese, dopo aver conquistato la medaglia d’argento sabato 16 Novembre, si è prestato ai nostri microfoni per raccontarci il suo cammino verso questo traguardo e le dinamiche che lo hanno portato a raggiungerlo.

Partiamo dalla tua ultima prestazione. Ti va di raccontarci il tuo percorso al torneo?

“È stato sicuramente un torneo intenso, il livello di stress accumulato è stato alto ma sono riuscito a gestirlo grazie anche all’esperienza che mi porto dietro e che cerco di accrescere anno dopo anno. Il risultato che ho ottenuto non era affatto scontato considerando vari fattori: anzitutto è stata la prima volta nella mia carriera che ho gareggiato nella categoria -75 (kg), dunque ho affrontato una preparazione lievemente diversa da quella che seguo di solito; in secondo luogo, sapevo di venire da un periodo lungo un anno e mezzo senza portare a casa una medaglia, avvenimento che può capitare nella vita di un atleta ma che potrebbe anche scoraggiare, far perdere la motivazione ma che io ho utilizzato per spronare me stesso a fare meglio, a seguire con attenzione e costanza il mio programma di allenamento, dovendo fare anche svariate rinunce per presentarmi al meglio a questa gara. Dispiace per la finale persa, ma questa medaglia d’argento è comunque molto importante e sono abbastanza soddisfatto.”

Come si affrontano competizioni di questo livello?

“L’esperienza che ho accumulato in questi anni è fondamentale, ma bisogna sempre cercare di migliorarsi perché ogni sequenza di combattimento può insegnarmi qualcosa in quanto ognuna è singolare, mai uguale alla precedente e sorvolare su dettagli apparentemente trascurabili può fare la differenza tra una gara vinta e una persa.”

Il combattimento può essere sicuramente influenzato dallo status mentale dell’atleta. Tu come lo affronti?

“Io credo che negli sport da combattimento sia abbastanza facile intuire quale sia l’andamento del match, una volta accumulata una certa esperienza. Si capisce quando si può avere il controllo dell’incontro, lanciarsi contro un avversario che indietreggia con un po’ più di libertà e quando invece è necessario essere più prudenti. In definitiva, sono egualmente importanti sia l’aggressività che la razionalità.”

Quali sono i tuoi prossimi impegni?

“A Gennaio prenderò parte all’Open di Marsiglia, gara internazionale in cui tornerò nella categoria dei -67 (kg), mia categoria usuale; a Febbraio invece viaggerò fino a Cipro per la seconda tappa del circuito di Serie A, competizione a cui hanno accesso solo 94 atleti al mondo per ogni categoria.”

Ci sono dei ringraziamenti che vorresti fare, qualcuno a cui vorresti dedicare l’ultimo successo?

“Vorrei dedicare quest’ultimo successo soprattutto a me stesso, raggiungendo traguardi come questi ottengo anche una ricompensa per gli sforzi le rinunce che compio giornalmente. Naturalmente non dimentico mai il sostegno che mi dà la mia famiglia, il mio preparatore atletico Graziano Sciuto e il mio maestro Andrea Quattrocchi. Una menzione speciale la vorrei fare alla mia fidanzata Maria Concetta e a mia sorella Valentina che sono venute a sorpresa a Roma a sostenermi durante il torneo.”

 

Francesco Lanuzza

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