Troina: grande partecipazione all’incontro con Maurizio Landini 

C’erano circa 250 persone, giovedì pomeriggio, al Cine Teatro Andrea Camilleri ad ascoltare Maurizio Landini, il segretario nazionale della Cgil, accompagnato da Alfio Mannino, segretario regionale siciliano, e Antonio Malaguarnera, segretario provinciale. Prima che Landini iniziasse a parlare, sono intervenuti per i saluti istituzionali il sindaco del comune di Troina, Alfio Giachino, il deputato regionale del Pd Fabio Venezia. Hanno preso la parola anche Mannino, Malaguarnera e due giovani del Pd Marco Greco e Martina Scorciapino. Non sono stati discorsi di circostanza quelli che hanno pronunciato tutti quanti hanno parlato prima che prendesse la parola Landini. Data la circostanza della presenza del segrtario nazionale della Cgil, era inevitabile che nei loro brevi interventi richiamassero anche temi della politica nazionale, internazionale e dello spopolamento delle aree interne. Ma i temi centrali della manifestazione svoltasi a Troina sono stati i cinque referendum per il quali si voterà l’8 e il 9 giugno. Si può dire che, con la manifestazione di Troina, la Cgil abbia aperto di fatto la campagna referendaria. Che l’abbia fatta proprio qui a Troina, è segno del ruolo assunto Troina negli ultimi anni nell’ambito del territorio provinciale e del riconoscimento della sua tradizione di paese di sinistra. Landini, che è un abile comunicatore che ci mette sincera passione e convinzione nelle cose che dice, ha spiegato bene l’importanza dei cinque referendum e della necessità di una forte mobilitazione per scongiurare il rischi che vadano a votare meno del 50 per cento degli elettori, vanificando così i referendum. Si tratta di referendum con i quali si vuole mettere fine ai licenziamenti illegittimi, aumentare la tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese, ridurre il lavoro precario, aumentare più sicurezza sul lavoro e ridurre da 10 a 5 anni gli anni di residenza legale richiesti per ottenere la cittadinanza italiana. Landini ha inquadrato questi referendum nell’ambito delle trasformazioni avvenute negli ultimi decenni che hanno svilito il lavoro, trasformando i lavoratori in consumatori e indebolendo di fatto le classi lavoratrici nel rapporto con il padronato. Tutto questo è avvenuto anche per effetto di leggi, come il jobs act, che sono state adottate dai governi di centrodestra e centrosinistra che si sono succeduti in Italia dagli anni ’90 del secolo scorso ad oggi. La vittoria dei sì ai referendum per l’abolizione di questi leggi segnerà una significativa svolta di tendenza per invertire i rapporti di forza tra lavoratori e padronato e rivalutare il lavoro come strumento di emancipazione e di affermazione della dignità di uomini liberi e donne libere. Di questi temi e della corsa agli armamenti, che sottrae risorse alle politiche di coesione sociale, sanità, scuola e servizi essenziali per vivere civilmente ed alimenta i concreti rischi di guerra, se ne parlerà per tutta la campagna referendaria iniziata proprio qui a Troina dalla Cgil con il suo segretario nazionale Maurizio Landini.

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Silvano Privitera

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